Poichè dunque questi esseri non possono partecipare con continuità dell’eterno e del divino, in quanto nessun essere corruttibile è in grado di sopravvivere identico e uno di numero, ciascuno ne partecipa per quanto gli è possibile, chi più chi meno, e sopravvive non in se stesso, ma in un individuo simile a sé. Non uno di numero, ma uno nella specie. (L’anima, Aristotele)