Il presente comune a tutto l’universo non esiste. Gli avvenimenti non sono tutti ordinati in passati, presenti e futuri: sono solo “parzialmente” ordinati. C’è un presente vicino a noi, ma non qualcosa di “presente” in una galassia lontana. Il presente e’ nozione locale, non globale.
La differenza tra passato e futuro non c’è nelle equazioni elementari che governano gli eventi del mondo. Viene solo dal fatto che nel passato il mondo si è trovato in uno stato che al nostro sguardo sfocato appare particolare. …….
….. Nella grammatica elementare del mondo non ci sono nè spazio nè tempo: solo processi che trasformano quantità fisiche le une nelle altre, di cui possiamo calcolare probabilità e relazioni. Al livello più fondamentale che oggi conosciamo, quindi, c’è poco che somigli al tempo della nostra esperienza. Non c’è variabile “tempo” speciale, non c’è differenza fra passato e futuro, non c’è spaziotempo. …..
….. nell’emergere degli aspetti familiari del tempo giochiamo un ruolo noi stessi. Dalla nostra prospettiva, la prospettiva di creature che sono una piccola parte del mondo, vediamo il mondo scorrere nel tempo. La nostra interazione con il mondo è parziale, per questo lo vediamo sfocato. …… L’ignoranza che ne segue determina l’esistenza di una variabile particolare, il tempo termico, e di un’entropia che quantifica la nostra incertezza.
Forse apparteniamo a un sottoinsieme particolare del mondo che interagisce con il resto del mondo tale che questa entropia sia bassa in una direzione del nostro tempo termico. L’orientazione del tempo è allora reale, ma prospettica: l’entropia del mondo rispetto a noi aumenta con il nostro tempo termico. Vediamo un accadere di cose ordinato in questa variabile, che chiamiamo semplicemente “tempo”, e l’aumento dell’entropia distingue per noi il passato dal futuro e conduce al dispiegarsi del cosmo. Determina l’esistenza di tracce, resti e memorie del passato.
Noi creature umane siamo un effetto di questa grande storia dell’aumento dell’entropia, tenuti insieme dalla memoria permessa da queste tracce. ….
Siamo memoria. Siamo nostalgia. Siamo anelito verso un futuro che non verrà. (L’ordine del tempo, Carlo Rovelli)