Siano sempre in più cose contemporaneamente, deviati dal compito che ci spetta, incapaci di tener il mondo fuori. Tutto è fuggevole e in continua espansione, non c’è spazio per l’osservazione e la conoscenza, per sentire oltre che per l’ascoltare. Abbiamo occupato gli spazi con il frastuono della tecnologia, ci siamo presi il silenzio che non ci appartiene. (L. Marone, La donna degli albreri)