Mar 4, 2017

Pensiero laterale (2)

… La reazione dei colleghi di Fantappié, come dicevamo, fu di censura: la legge di causa-effetto non può essere messa in discussione. La fisica ufficiale si basa sul dogma che le cause precedono sempre gli effetti, mentre Fantappié parlava di cause che si trovano nel futuro e retroagiscono sul presente; noi sistemi viventi, secondo il matematico, saremmo particolarmente sensibili nei confronti di questa causalità retroattiva, anzi ne saremmo la manifestazione. A motivo di questa eresia, la sintropia cadde presto nel dimenticatoio, degradata a eccentrica filosofia di un matematico certamente geniale che tuttavia, a un certo punto della carriera, aveva sbandato vistosamente. …

… Su tale dualità passato-futuro un altro matematico, il neozelandese Chris King, ha sviluppato un modello di coscienza secondo il quale il libero arbitrio nascerebbe dal nostro trovarci immersi tra due flussi di informazioni che viaggiano in senso inverso: da una parte le informazioni provenienti dal passato sotto forma di memoria, ricordi, eccetera, che possiamo elaborare razionalmente; dall’altra le informazioni provenienti dal futuro sotto forma di emozioni. Dobbiamo continuamente scegliere tra ciò che la testa ci ricorda e quel che il cuore ci suggerisce: questo spiegherebbe anche la lateralizzazione emisferica, con una parte del cervello più razionale e l’altra specializzata nelle emozioni.
Dal punto di vista cosmologico il modello di Fantappié dice che esiste certamente un momento iniziale, a partire dal quale l’energia comincia a divergere: è il big bang, di cui parla anche Teilhard de Chardin. Ma esiste anche l’energia che converge: le due forze operano insieme, ma si muovono in direzioni opposte. Nel big bang l’energia esplode e diverge, ma le forze convergenti portano questa energia a condensarsi, a diventare materia, atomi, stelle, galassie; ciò conduce l’universo verso gradi di complessità sempre crescenti. Teilhard de Chardin racconta che, da bambino, uno dei misteri che più lo affascinavano era proprio l’addensamento della materia. Teilhard parlava di un suo giocattolo in metallo come di un dio di ferro, e diceva: «Non riesco proprio a capire come fa questa materia a essere coesa». In effetti si tratta di uno dei problemi più ardui della fisica classica: le forze convergenti, come la gravità, vengono descritte e studiate, ma non spiegate. La teoria di Fantappié, al contrario, una spiegazione la fornisce: la materia si addenserebbe proprio per l’azione di questi attrattori che, operando dal futuro, portano l’energia a convergere.

In qualche modo il futuro già esisterebbe. Il punto omega verso il quale stiamo evolvendo è già lì, ma i percorsi per arrivarci possono essere i più diversi: ciò avviene perché siamo dotati di libero arbitrio e il cammino verso questo punto di convergenza, che poi è il massimo di sintropia, non è lineare. Ma Fantappié si spinge oltre: se la teoria della sintropia è corretta, allora devono esistere diversi livelli di tempo. Non c’è solo il tempo sequenziale che noi conosciamo; deve esistere anche un tempo unitario. Se un sistema è divergente vale la soluzione positiva dell’equazione (1), quindi il tempo si muove in avanti; al momento il nostro universo diverge, per questo si muove in avanti; predomina la legge dell’entropia e le cause precedono gli effetti. Al contrario, in un sistema o universo in conflazione, cioè convergente, il flusso del tempo si inverte e procede dal futuro al passato, come accade per esempio nei buchi neri. Esistono poi sistemi in equilibrio, come gli atomi, nei quali non prevale né il moto divergente né il convergente. A livello atomico il tempo sarebbe unitario, cioè passato, presente e futuro coesisterebbero. … (Marco Galloni)